TERAMO – E’ un richiamo a un dovere istituzionale, sotto forma di un invito alla discussione attorno a un tavolo politico, quello che il capogruppo consiliare di Insieme Possiamo, Andrea Core, rivolge al deputato del Movimento 5 Stelle ed ex consigliere comunale a Teramo, Fabio Berardini. L’argomento è quello molto spinoso del bando delle perfierie, che nei giorni scorsi è esploso in tutta la sua drammaticità per l’aver sottratto alla città di Teramo come ad altre decine in Italia, finanziamento già concessi e vitali per il recupero di ampie zone degradate. Core invoca «l’interesse generale e in questo caso della comunità teramana», davanti al quale «le istituzioni tutte sono chiamate alla massima collaborazione, a prescindere dal proprio colore politico». Appare superfluo per Core dover ricordare a Berardini «quale sia lo stato di salute della nostra città», tra crisi economica, «scelte sbagliate quando non scellerate della passata amministrazione che hanno inciso sulla situazione economico-finanziaria del nostro bilancio comunale» e poi il terremoto con l’emergenza neve: di fronte a questo quadro drammatico che ha inciso sul patrimonio sociale oltre che edilizio teramani, Core ritiene che la sfida di ricostruire la città «non può essere portata avanti solo dal Comune di Teramo, inteso sia come maggioranza che come minoranza, ma necessita dello sforzo e dell’impegno di ogni livello amministrativo e istituzionale». Il Bando delle periferie rappresentava linfa vitale in questa ottica, «fondi destinati alla riqualificazione di zone periferiche, in una fase di profonda difficoltà anche contabile che rende quasi impossibili investimenti strutturali da parte del Comune, avrebbero dato ossigeno e permesso di avviare in parte la ricostruzione, fisica e non, e la riqualificazione di cui ha bisogno il nostro territorio». Core non vuole spostarla sul piano della battaglia partitica nè attaccare il Governo giallo-verde «per una scelta scellerata, sul chi ha votato cosa», piuttosto ritiene che sia «dovere mettere in campo ogni azione possibile per recuperare quei fondi e destinarli ad interventi significativi, a volte decisivi, per i Teramani stessi». L’apertura di Core da nuovo amministratore cittadino è anche quella «di ridiscutere i progetti presentati, che so bene essere in fondo alle graduatorie, ma che comunque avevano ottenuto il finanziamento e che in qualche caso avevano già avviato il proprio iter, allora credo di poter parlare a nome di tutta l’amministrazione comunale: sediamoci e discutiamone». Il capogruppo di Insieme Possiamo in consigiio comunale ritiene infatti «insopportabile e dannoso la scelta del Governo di scaricare sul livello istituzionale più vicino alle esigenze dei cittadini, ossia il Comune, una propria scelta politica funzionale a mettere in campo altri interventi economici come potrebbero essere la flat tax e il reddito di cittadinanza». Da qui l’appello all’onorevole pentastellato Berardini: «Oggi tu sei l’unico Deputato – scrive Core – che proviene dalla nostra città e penso che il tuo ruolo non possa prescindere dal dialogo con il territorio e se necessario dal fare battaglie in sua difesa. Ripeto non per me, non per Gianguido D’alberto, non per la sua maggioranza, ma per Teramo e i Teramani».
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